La scleroterapia è una procedura medica usata per il trattamento di malformazioni dei vasi sanguigni. Le situazioni che più spesso la richiedono sono le vene varicose (o varici), le teleangectasie e le emorroidi.
Una seduta di scleroterapia consiste nell’iniettare, all’interno dei vasi malformati (siano essi vene, venule, arteriole o capillari), una dose di soluzione sclerosante capace di provocarne la chiusura e il collasso.
Prima della procedura, sono richiesti un esame obiettivo e un’analisi accurata della storia clinica del paziente.
Per poter apprezzare i risultati della scleroterapia, occorre attendere qualche settimana (nel caso in cui i vasi sanguigni trattati siano piccoli) oppure qualche mese (nel caso in cui i vasi sanguigni trattati siano grandi).
Cos’è la scleroterapia?
La scleroterapia è una procedura medica con cui si curano le malformazioni dei vasi sanguigni, come per esempio le vene varicose (o varici), le teleangectasie e le emorroidi.
Dal punto di vista pratico, la scleroterapia consiste nell’iniettare, all’interno del vaso o dei vasi malformati (siano essi vene, venule, arteriole o capillari) una soluzione particolare, capace di provocarne la chiusura e il collasso. Tale soluzione viene definita volgarmente “soluzione sclerosante“.
A collasso avvenuto, il flusso di sangue non s’interrompe, ma imbocca vie sanguigne alternative.
La scleroterapia può essere adottata anche in caso di malformazioni dei vasi linfatici, ovvero i dotti del corpo umano che veicolano una sostanza trasparente o lattescente chiamata linfa.
Quando si esegue
Nella maggior parte delle circostanze, la scleroterapia viene praticata per fini estetici. Ad esempio, è un trattamento molto in uso per la risoluzione di inestetismi dovuti alle vene varicose, presenti sulle gambe, o alle teleangectasie comparse sul viso.
Tuttavia, in alcuni frangenti, la scleroterapia può rappresentare anche una soluzione adeguata a malformazioni vascolari e linfatiche, caratterizzate da:
- Dolore
- Gonfiore
- Bruciore
- Crampi notturni (quando sono interessate le gambe)
VENE VARICOSE
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), le vene varicose (o varici) sono dilatazioni abnormi e sacculari delle vene, soprattutto di quelle degli arti inferiori, che spesso assumono un andamento tortuoso.
TELEANGECTASIE
Le teleangectasie sono dilatazioni innocue di piccoli vasi sanguigni (come venule, capillari e arteriole), visibili sulla superficie cutanea. Simili ad arborescenze sinuose o alle tele di un ragno (in inglese vengono dette, infatti, “spider veins” cioè vene a tela di ragno), si presentano con un colorito blu-rossastro e sono spesso il risultato di un processo infiammatorio che riguarda la pelle.
EMORROIDI
In anatomia umana, il termine emorroidi indica dei cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati, situati nella parte terminale del retto (che è l’ultima sezione dell’intestino, prima dell’ano).
Nel gergo medico, il termine emorroidi si riferisce anche a un cedimento verso il basso e verso l’esterno del tratto di mucosa rettale (cioè del retto) in cui risiedono le emorroidi.
Rischi
La scleroterapia è una procedura abbastanza sicura.
Tuttavia, in alcuni casi, può comportare delle complicazioni di natura diversa e di gravità variabile. Può infatti causare dei problemi temporanei, che si risolvono nel giro di pochi giorni/settimane, e dei problemi potenzialmente assai pericolosi, che richiedono un adeguato interevento medico.
Effetti avversi temporanei
- Lividi
- Aree di pelle arrossate e in rilievo
- Piccole irritazioni cutanee
- Macchie o righe scure sulla cute
- Pelle ricoperta di minuscoli vasi sanguigni di colore rosso vivo
EFFETTI AVVERSI POTENZIALMENTE PERICOLOSI della scleroterapia
Anche se meno frequentemente, la scleroterapia potrebbe determinare degli effetti avversi di discreta gravità e che richiedono un trattamento appropriato.
Tali effetti avversi sono:
- Processi di natura infiammatoria a livello del sito d’iniezione. L’area interessata dall’infiammazione può risultare gonfia, dolente e calda. In questi casi, il medico prescrive solitamente dei farmaci antinfiammatori (i FANS) e degli antibiotici contro le infezioni da batteri.
- Coaguli di sangue. Un coagulo di sangue che si forma all’interno di un vaso sanguigno può ostacolare il passaggio del sangue, compromettendo la corretta irrorazione dei tessuti. I coaguli che si possono formare dopo un’iniezione di soluzione sclerosante possono spostarsi dal sito d’iniezione e invadere vasi sanguigni più profondi, provocando un fenomeno assai pericoloso noto col nome di trombosi venosa profonda.
Sintomi dell’embolia polmonare:- Difficoltà respiratorie (dispnea)
- Dolore al torace
- Giramenti di testa
- Emottisi (tosse con sangue)
La trombosi venosa profonda è una possibile causa di embolia polmonare, una condizione per la quale occorre un intervento medico immediato.
- Bolle d’aria nel sangue. Possono essere asintomatiche (cioè prive di sintomievidenti) oppure motivo di problemi visivi, mal di testa, tosse e nausea. Se, dopo un’iniezione sclerosante, si avvertono tali sensazioni, è meglio contattare il proprio medico.
- Reazioni allergiche alla reazione sclerosante.
Preparazione
Per capire se la scleroterapia è un trattamento attuabile, il medico curante deve sottoporre il paziente a un accurato esame obiettivo, indagandone anche la storia clinica, sia recente che passata.
Una volta appurata l’idoneità alla scleroterapia, è opportuno che il paziente, nelle 24 ore precedenti il trattamento, eviti di depilarsi o di applicare creme sulle zone che andranno poi trattate con la soluzione sclerosante.
ESAME OBIETTIVO
Durante l’esame obiettivo, il medico valuta lo stato di salute generale del paziente e analizza esteriormente le eventuali vene da trattare.
STORIA CLINICA
Nel valutare la storia clinica, il medico indaga se il paziente:
- Ha sofferto recentemente di qualche patologia; è di particolare importanza comunicare al medico eventuali patologie cardiovascolari e/o ematiche (cioè che riguardano il sangue).
- Assume regolarmente farmaci antiaggreganti (aspirina e derivati), anticoagulanti(che fluidificano il sangue) o contraccettivi orali (che hanno un effetto opposto agli anticoagulanti e favoriscono la formazione di coaguli di sangue).
- È allergico a qualche sostanza.
- Fuma, perché il fumo favorisce la formazione di coaguli sanguigni.
- Si è già sottoposto, in precedenza, a trattamenti per le vene varicose.
Tutti i trattamenti a base di antiaggreganti e anticoagulanti vanno interrotti qualche settimana prima di iniziare la scleroterapia; in caso contrario, si corre il rischio che le iniezioni provochino delle gravi emorragie.
Procedura
Le sedute di scleroterapia si svolgono, in genere, nell’ambulatorio del medico curante e non richiedono alcun tipo di anestesia.
Solitamente, una seduta dura meno di un’ora: per le iniezioni, servono 10-15 minuti al massimo; per la fase post-iniezioni, ne servono, invece, almeno 15-20.
COME AVVENGONO LE INIEZIONI?
Poco prima di iniettare la soluzione sclerosante, il medico fa accomodare il paziente su un lettino e deterge accuratamente con alcol la zona di pelle da trattare.
Le iniezioni vengono effettuate con un ago molto sottile, ideale per qualsiasi tipo di vaso sanguigno, anche il più piccolo.
La soluzione sclerosante – composta solitamente da alcol polidocanolico, sodiotetradecilsolfato, sodio salicilato e glicerina cromata – agisce chiudendo il vaso malformato e causandone prima il collasso e poi la scomparsa. La circolazione sanguigna non risente di tali cambiamenti, perché il sangue imbocca una via alternativa e continua a svolgere le sue normali funzioni.
A iniezione conclusa, per permettere una migliore diffusione della soluzione sclerosante, il medico comprime e massaggia con delicatezza l’intera area interessata.
Il numero di iniezioni dipende dalla quantità di vene malformate e dalla loro grandezza: quindi, tanto più grande è il vaso sanguigno o la zona da curare, tanto più numerose saranno le iniezioni.
CHE COSA SI AVVERTE DURANTE L’INIEZIONE?
È possibile che le iniezioni provochino dolore o brevi spasmi. Se l’intensità di tali disturbi è elevata, bisogna riferirlo al medico che sta eseguendo il trattamento, perché potrebbe voler dire che la soluzione sclerosante è stata applicata in maniera scorretta.
DOPO L’INIEZIONE
Al termine delle fasi di compressione e massaggio, il paziente viene monitorato per 15-20 minuti, per vedere come risponde al trattamento. Dopodiché, può fare ritorno a casa.
Per almeno due o tre settimane, il medico consiglia di evitare un’esposizione eccessiva ai raggi solari, perché potrebbe determinare la comparsa di macchie scuresulla pelle.
Se la scleroterapia è stata effettuata su vene varicose presenti sulle gambe
Dopo i 15-20 minuti di monitoraggio, è bene camminare e muovere le gambe per diversi minuti, in maniera tale da prevenire la formazione, all’interno dei vasi venosi, di coaguli di sangue.
Inoltre, per circa tre settimane, è opportuno applicare delle fasciature compressive o delle calze elastiche, per massimizzare i risultati delle iniezioni. Il ritorno alle normali attività quotidiane è immediato: si consiglia soltanto di non guidare subito dopo la seduta e di evitare sforzi eccessivi per una o due settimane.
Risultati
Sui vasi sanguigni di piccole dimensioni, i risultati della scleroterapia sono apprezzabili dopo 3-6 settimane; sui vasi di grandi dimensioni, invece, sono evidenziabili solo dopo 3-4 mesi.
In ogni caso, trascorsi 30 giorni dalla seduta, occorre fare una visita di controllo per valutare la risposta alla terapia.
In alcuni casi, è possibile dover ripetere il trattamento: in simili frangenti, è necessario far trascorrere 4-6 settimane tra una seduta e l’altra.
Rispetto alla chirurgia per le vene varicose, la scleroterapia è sicuramente meno invasiva, tuttavia servono ulteriori studi per valutarne gli effetti a lungo termine.